Dal Senegal ad Agrigento, la chef Mareme vince anche in tv

Mareme Cisse, che ha trovato il suo futuro nella città dei templi, ha vinto l’edizione “Campionato del mondo” che ha visto partecipare ristoratori stranieri

di ALAN DAVID SCIFO

Dal Senegal ad Agrigento per una nuova vita. Mareme Cisse, che ha trovato il suo futuro nella città dei templi, ha vinto l’edizione di “Cuochi d’Italia: campionato del mondo” su tv8 che ha visto partecipare ristoratori stranieri ma ormai “adottati” dall’Italia. Tra questi anche Mareme, già vincitrice dell’ultima edizione del Cous Cous fest di San Vito Lo Capo, il campionato del mondo della specialità che vede sfidarsi chef provenienti da ogni parte del mondo.

Nel programma condotto da Bruno Barbieri su Tv8, in poche puntate ha prima battuto uno chef spagnolo, vincendo anche in semifinale contro un concorrente francese, trionfando, proprio con la sua specialità, il cous cous, contro una concorrente cinese, il cui distacco finale è stato di un punto. Così la concorrente senegalese, ormai da tempo stabilitasi ad Agrigento dove ha avviato un rinomato ristorante (Ginger People e food), ha vinto il premio finale: 10 mila euro in gettoni d’oro. I suoi sorrisi, che la contraddistinguono, nascondono una storia travagliata, ormai alle spalle: da sola con 4 figli quando si era trasferita da poco ad Agrigento, la giovane senegalese non si è data per vinta e ha con la forza di una cooperativa ha avviato il suo ristorante, diventato uno dei più rinomati in Sicilia, facendo quello che più la faceva felice: cucinare.

Prima la vittoria al Cous cous fest, poi la vittoria al noto programma di Tv8, hanno fatto conoscere a livello nazionale e internazionale la cucina di Mareme, che mescola tradizione africana con le specialità siciliane (nell’ultimo piatto ha utilizzato il Nero d’Avola). La “sicilianità” è arrivata sullo schermo anche per quel che riguarda le divise indossate durante le tre puntate del programma dalla cuoca, cucite da una Anna Capodicasa, sarta di Joppolo Giancaxio.

Da la Repubblica Palermo del 1 febbraio 2020

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *